sabato 16 maggio 2015

Cronologia fotografica e illustrata della Prima Guerra Mondiale giugno-luglio 1915



La copertina e una pagina di "Giornalismo eroico" di Arturo Lancellotti, edito nel 1924 dalle Edizioni "Fiamma", Roma.

Apriamo questa cronologia degli avvenimenti della Grande Guerra nei mesi di giugno e luglio del 1915, con l'immagine di un libro dedicato al giornalismo italiano nel corso del conflitto europeo in cui l'Italia è appena entrata. Come vedremo, la guerra ormai si combatte anche fuori dai confini europei e il teatro delle operazioni militari è il Continente Africano. All'inizio di giugno bisogna registrare un fatto che qualifica ormai la nuova guerra come "industriale" e in cui l'uso delle moderne armi viene impiegato a scopo terroristico: il bombardamento delle città e l'uccisione dei civili. L'Italia combatte sul fronte dell'Isonzo e il generalissimo Luigi Cadorna pensa di poter sfondare facilmente le linee austroungariche e marciare su Vienna, ma il nemico si ritira su ben fortificate e agevoli posizioni da cui contrasta l'avanzata italiana. Iniziano allora le 11 battaglie dell'Isonzo, un estenuante bagno di sangue in cui cadranno centinaia di migliaia di italiani e austroungarici senza che la situazione su campo cambi in maniera sostanziale. Perché aprire con il libro del giornalista Lancellotti e una pagina dedicata a "La trincea", uno dei giornali dei soldati al fronte? Il problema dell'Italia in guerra era convincere i soldati che combattere  era necessario per il futuro di una patria che i fanti- contadini sentivano come distante e in qualche modo nemica. Cadorna non voleva giornalisti al fronte e non voleva nemmeno che si intensificasse una moderna propaganda ai i fini della vittoria. Molti giornalisti, tra cui firme autorevoli come Luigi Barzini, dovettero raccontare la guerra dalle retrovie e spesso inventarono parlando di un eroismo e di un'abnegazione che invece non c'erano, di magnifici scontri titanici sulle montagne, quando invece c'era solo freddo, morte e sofferenza. Le notizie e gli articoli sulla guerra erano ritenuti falsi dai soldati. La ricerca storica attuale individua oggi nei giornali di trincea gli organi d'informazione (creati e scritti da chi combatteva o era vicino al fronte) in cui, tra le maglie della censura militare e dell'autocensura, si può trovare la tragica realtà della guerra italiana. Nel libro di Lancellotti vengono indicati i nomi di 46 giornalisti morti durante la guerra, recenti ricerche hanno portato il numero degli uccisi alla cifra di 150.  1 giugno 1915 -  Primo attacco aereo su Londra con i dirigibili Zeppelin.
Le Miroir, 1915: effetti di un bombardamento aereo. Viene inaugurato un nuovo tipo di guerra che sarà definita "contro i civili" e caratterizzerà la storia successiva dopo il 1918. L'obbiettivo è fiaccare la resistenza morale e materiale dell'avversario e i tedeschi colpiranno ripetutamente città inglesi e francesi, anche le città italiane più vicine al fronte saranno colpite. Dai primi bombardamenti aerei a quelli dei nostri giorni, l'essere umano da uccidere diventa sempre più invisibile e il carattere immateriale della guerra ha assunto proporzioni mai viste nella storia dell'umanità.
29 giugno/7 luglio 1915- Prima battaglia dell'Isonzo, nessun risultato per gli italiani.
La Domenica del Corriere 1915, illustrazione di Achille Beltrame: un ufficiale guida i soldati all'assalto delle linee nemiche. Gli ufficiali erano tra i più esposti nel corso del combattimento e pagarono un duro contributo di sangue nella guerra. Molti ufficiali vennero nominati d'ufficio per aver conseguito un titolo di studio di scuola media superiore; erano giovani inesperti al comando e non amati dai soldati. Il loro idealismo si trovò ben presto a confrontarsi con una realtà terribile che assomigliava ad una macchina che divora giornalmente gli uomini. A questo proposito si veda il Diario di trincea di Renato Serra, lo scrittore fu ucciso sul Podgora nel 1915.
9 luglio 1915-I tedeschi nell'Africa di sud-ovest si arrendono agli inglesi e sudafricani dopo una guerriglia durata 10 mesi
Fotografia pubblicata su un inserto speciale di La Guerre Illustrée dell'inizio del 1916: questi sono soldati sudafricani comandati dal generale Botha che attraversano il deserto. Botha aveva combattuto contro gli inglesi nella guerra anglo-boera del 1900, ma nel 1914 si schierò contro i tedeschi. Dopo la resa dei tedeschi nell'africa di sud-ovest, la guerriglia continuò sino al 1918, quando la Germania chiese l'armistizio alle nazioni dell'Intesa.

18 luglio/10 agosto- La seconda battaglia dell'Isonzo è ancora un fallimento per l'esercito italiano.
Un'illustrazione tratta dalla Domenica del Corriere del 1915 e firmata da Achille Beltrame. L'impeto travolgente degli italiani raccontato da Beltrame non basta a spezzare la resistenza austroungarica:  anche la II° battaglia dell'Isonzo si conclude con un nulla di fatto. L'Italia perde in queste prime offensive più soldati che quelli uccisi nelle guerre del Risorgimento, circa 7.000.


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